"'Ndrangheta stragista", il pentito Villani: "Chiedo pietà alle famiglie dei Carabinieri per quello che ho fatto”

favagarofalodi Angela Panzera - "Chiedo pietà ai familiari per quello che ho fatto". Inizia così l'esame testimoniale del collaboratore di giustizia Consolato Villani chiamato oggi a deporre nel processo "'Ndrangheta stragista".

Prima di iniziare a rispondere alle domande del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, il "pentito" della cosca Logiudice, già condannato per essere l'autore materiale degli agguati ai carabinieri e del duplice omicidio Fava-Garofalo, ha rilasciato dichiarazioni spontanee rivolgendosi direttamente ai familiari delle vittime presenti in aula.

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Il processo in corso di svolgimento presso l'aula bunker di Reggio Calabria, vede alla sbarra Rocco Santo Filippone e Giuseppe Graviano, quali mandanti degli attacchi che s'inquadrano nella strategia stragista di 'ndrangheta e "cosa nostra".

"Chiedo pietà ai familiari delle vittime a cui ho causato troppo male. Da quando sono diventato padre ho capito cosa ho fatto. Vedendo le mie figlie che mi chiamano papà, quando rientro a casa, mi sono reso conto che non riesco a guardarle in faccia. Per questo non chiedo perdono perché sarebbe troppo poco e non mi sono perdonato nemmeno io stesso per quello che ho fatto". Così ha dichiarato in apertura di udienza il collaboratore di giustizia Villani che continuerà a deporre per tutta la giornata di oggi.